venerdì 2 dicembre 2016







La candidata indigena tra fantascienza e autonomia

di Christian Peverieri

"La nebbia avvolgeva San Cristóbal con un velo denso e lattiginoso. I lampioni foravano solo i pochi metri di spazio intorno, senza rischiarare le strade. Leandro, battendo i denti, accelerò il passo. Ma invertì la marcia quando udì dei clamori in direzione opposta al centro storico. Giunto in fondo a calle Ortiz de Domínguez, intravide delle figure che sbucavano dalla bruma, meno spessa in quel punto. Erano di statura bassa, portavano giubbe vagamente militari, il volto coperto da passamontagna, e... fucili in pugno e cartucciere a tracolla." (1)
Da quella notte che dava inizio al 1994 e al Trattato di libero commercio tra Nord America e Messico, meglio conosciuto come NAFTA, gli zapatisti ci hanno abituato alle sorprese. Di più, l'influenza che hanno avuto sui movimenti sociali di tutto il mondo è stata determinante nella teorizzazione di un altro mondo possibile e nella costruzione di pratiche di lotta. Nelle ultime settimane si è tornato prepotentemente a parlare di zapatisti e del Subcomandante Marcos, oggi Subcomandante Galeano, per una proposta definita “assurda” e a prima vista contraddittoria, che l'EZLN ha fatto al Congreso Nacional Indigena (CNI), ovvero partecipare alle elezioni presidenziali del 2018 con una candidata indigena donna. Apriti cielo, si è scatenato l'inferno. Illustri firme del giornalismo messicano e non hanno analizzato la coraggiosa iniziativa dell'EZLN e del CNI sotto ogni punto di vista, il più delle volte però ponendo l'accento sulla carismatica figura del Subcomandante Galeano. Gli attacchi più duri, neanche a dirlo, sono giunti da sinistra: fiumi d’inchiostro sono scorsi per commentare la proposta indigena e per evidenziare presunti errori strategici commessi dal Sup. Non sono mancati nemmeno gli insulti, come traditore, o le accuse più svariate, da alleato di Salinas de Gortari (del corrottissimo partito PRI) a responsabile delle sconfitte elettorali del caudillo progressista Lopez Obrador (AMLO) e per questo complice della narcoguerra che ha provocato oltre 150 mila vittime e oltre 30 mila desaparecidos negli ultimi dieci anni.

giovedì 1 dicembre 2016

Viaggiare domandando. Sguardi da sud su #overthefortress




La domande è tutt’altro che retorica: qual è il senso di un viaggio lungo, complesso e faticoso, che attraversa territori distanti tra loro e molto spesso mal collegati, lungo le tortuose strade del sud Italia, intorno alla questione migratoria, come quello intrapreso dagli attivisti di overthefortress? 
Può essere l’occasione giusta per aggiornare la cassetta degli attrezzi collettiva con la quale interpretiamo le politiche di accoglienza e quelle di esclusione? Come mettere in luce prospettive, linguaggi e sguardi nuovi, che aiutino a mettere in discussione molte delle nostre certezze, anche di quelle militanti, con le quali ogni giorno ci occupiamo di migrazioni?
Dentro e oltre l’emergenza
Fare un viaggio a sud, occupandosi delle storie delle e dei migranti e delle politiche pubbliche di gestione degli arrivi, vuol dire fare i conti, innanzitutto, con la parola emergenza, a patto di metterci davvero i piedi e la testa dentro. Non si tratta, evidentemente, di un’emergenza delineata, di per sé, dal numero delle persone che sbarcano a sud. L’emergenza è una retorica potentissima e, allo stesso tempo, un concreto strumento di governo e di disciplinamento del fenomeno migratorio. Lo schema è semplice quando inquietante: il numero totale dei posti di accoglienza ordinaria è, da anni, gravemente sottostimano. Proliferano, al contrario, varie forme di accoglienza straordinaria, contribuendo a dare l’impressione, lontanissima dalla realtà, di territori sotto assedio.
Sotto la scure dell’emergenza, infatti, le politiche pubbliche di gestione dei flussi migratori sono state configurate come strutturalmente precarie, gravemente sottostimate, inique e restringenti. Ci sono spazi per costruire politiche di accoglienza altre rispetto a quelle delineare dalla disciplina dell’emergenza?
E’ uno dei grandi temi posti, fin dai primi interventi, dagli attivisti di overthefortress, attualmente in viaggio in Sicilia, e i primi riscontri sul campo aprono le porte ad un mondo - quello dell’accoglienza degna e delle reti solidali - che quasi sempre scompare nelle narrazioni mainstream in tema di sud e immigrazione.
Il viaggio overthefortress, attraversando territori tra loro distanti e diversi, può essere anche un’opportunità per raccontare un territorio, quello del sud, profondamente disomogeneo, pieno di ambivalenze e, quindi, di possibilità. Il sud reale è lontano e diverso dalla rappresentazione stereotipata di un territorio piatto, facilmente raccontabile, indolente e fermo. Proprio il tema delle migrazioni è un punto di vista privilegiato per cogliere il dinamismo che attraversa le regioni meridionali, facendo particolare attenzione a come esse si ripensino, pensando all’immigrazione.

martedì 1 dicembre 2015

VENERDÌ 18 DICEMBRE ORE 21,00 PRESENTAZIONE DEL LIBRO “I MATTI DEL DUCE” - SCA TNT VIA GALLODORO 68/TER JESI (AN)


Manicomi e repressione politica nell’Italia fascista

Mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. Sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. Diagnosi più che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita. Quali ragioni medico scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? Quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l’anticonformismo sociale? Molto si è scritto rispetto all’esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilità che il regime abbia utilizzato anche l’internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata. Attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, Matteo Petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. Alcuni furono ricoverati d’urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell’osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando già si trovavano in carcere e al confino. Dall’analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini, tutti accomunati dall’essere stati schedati come oppositori del fascismo.
Matteo Petracci è dottore di ricerca in Storia, politica e istituzioni dell’area euro-mediterranea nell’età contemporanea presso l’Università di Macerata. Ha pubblicato Pochissimi inevitabili bastardi. L’opposizione dei maceratesi al fascismo (il lavoro editoriale, 2009).

lunedì 30 novembre 2015

Tutti i Martedì: dalle 17.30: Ecomercato! - Spazio Comune TNT JESI (AN)






Tutti i Martedì:

dalle 17.30: Ecomercato! 
Con i prodotti genuini delle nostre campagne e l'entusiasmo dei piccoli produttori! 
Dalle 19.15 cena a buffet contadino!

martedì 24 novembre 2015

‎Trivelle Zero/Marche‎ - 28Novembre: SALVIAMO L'ADRIATICO/DIFENDIAMO LE MARCHE




TRIVELLE ZERO CONTRO LO SBLOCCA ITALIA:
SALVIAMO L'ADRIATICO
DIFENDIAMO LE MARCHE
MANIFESTAZIONE REGIONALE ANCONA-28 NOVEMBRE
CONCENTRAMENTO ORE 15 FIERA DELLA PESCA
-CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO LA DEVASTAZIONE E IL SACCHEGGIO DEL TERRITORIO E DEI DIRITTI SOCIALI
-VERSO LA CONFERENZA SUL CLIMA DI PARIGI COP 21
-STOP TRIVELLAZIONI, GASDOTTI, RIGASSIFICATORI, GRANDI OPERE, STOCCAGGI GAS E CO2: CAMBIAMO IL SISTEMA NON IL CLIMA
Una manifestazione che vogliamo costruire dai numeri grandi, pacifica colorata e comunicativa con e dentro la Città capoluogo regionale.
Un corteo che vogliamo allestire, con l'aiuto di tanti e tutti in modo creativo, con musica, striscioni, cartelli, bandiere trivelle zero e tanti interventi comunicativi da ogni nodo territoriale.
Il corteo è lo spazio comune di Trivelle Zero Marche e questa è l'unica bandiera riconosciuta e che accomuna tutti.
Ce ne saranno tantissime da usare ed appendere in ogni dove, che verranno utilizzate anche come forma di autofinanziamento del movimento, per sostenere le spese dell'evento.
Si è convenuta l'importanza di far fare un passo indietro alle identità di ognuno per farne uno avanti tutti insieme.
Lanceremo poi a breve dal sito uno spazio di adesioni all'agenda programmatica della manifestazione discussa pubblicamente nell'ultima assemblea generale di Falconara del 6 novembre scorso, dove ogni realtà, gruppo, singolo, rappresentanza istituzionale, potrà valorizzare la propria presenza.

Le prime adesioni alla manifestazione regionale

Ambasciata dei diritti Marche
Assemblea No Autodromo del Gran Sasso
Ecologisti per Ancona, i Verdi
Centri sociali delle Marche
Comitato Acqua pubblica Osimo/Offagna
Comitati cittadini Falconara
Comitato Malaria
Consorzio Terroir Marche
Coordinamento No Ombrina
Coordinamento regionale dei movimenti per l’acqua
Coordinamento regionale del Partito Comunista dei Lavoratori
Ente Regionale Parco del Conero
Falkatraz Onlus
Forum italiano dei movimenti per l’acqua
Gruppo Speleologico CAI-Jesi
Jassart
Legambiente Marche
Liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune
Movimento nazionale Legge Rifiuti Zero
No Triv nel Piceno
On. Patrizia TerzoniVIII Commissione (Ambiente Territorio e Lavori Pubblici) Camera dei Deputati
Polisportiva Ackapawa Jesi
Retenergie società cooperativa
Rete Genuino Clandestino Marche
Sinistra Ecologia Libertà delle Marche
Sottoradice Macerata
ViaggieMiraggi -cooperativa sociale per il turismo responsabile
Ya Basta Marche-Radio senza Muri
trivellezeromarche@gmail.com
www.inventati.org/trivellezeromarche
pagina facebook trivelle zero marche

venerdì 22 maggio 2015

Rompere l'assedio VERSO GAZA - Presentazione della Freedom Flotilla III - presso SCA TNT JESI(AN)

Germano Monti coordinatore Freedom Flotilla Italia allo Spazio Comune Tnt Jesi
Venerdi 29 maggio 18.15
Via Gallodoro 68/ter Jesi (an)
a cura di Ya Basta Marche, Campagna Palestina Solidarietà - Marche e AMBASCIATA DEI DIRITTI MARCHE
Entro la prima metà del 2015 partirà una nuova flotilla alla volta di Gaza. E’ la prossima missione della coalizione internazionale costituita da campagne nazionali di Spagna, Grecia, Norvegia, Svezia, Canada, USA, con la partecipazione di IHH, ICBSG, Palestine Solidariy Alliance SudAfrica, Life Line Giordania e Miles of Miles.
L’italia ha una rappresentanza di Freedom Flotilla Italia nella coalizione internazionale.
E’ una grande mobilitazione internazionale che chiede l’apertura del porto di Gaza tramite un’azione diretta.
Venerdi 29 maggio alle 18.15, la Campagna Palestina Solidarietà, Ya Basta! Marche, TnT e Ambasciata dei diritti organizzano una presentazione con Germano Monti coordinatore Freedom Flotilla Italia.
Vi ricordiamo che alle 20.30, sempre allo sca TnT, Radio senza muri organizza una Cena multietnica#Musica d'autofinanziamento.
Prenotazioni obbligatoria al 349 0762115 ...entro e non oltre mercoledi 27

mercoledì 13 maggio 2015

CENA MULTIETNICA - VENERDì 29 MAGGIO 2015 - SCA TNT JESI ORE 20,00


NO ALLE TRIVELLAZIONI IN ADRIATICO - Giovedì 14 maggio ore 18,45 - SCA TNT JESI (AN)

Trivellazioni e inquietanti progetti di stoccaggio sotterraneo che coinvolgono anche le Marche!

Ne parleremo con Renato De Nicola, già impegnato in questa battaglia con i comitati abruzzesi!

 Contro le trivelle in adriatico: dibattito a Jesi 14 maggio. sca TnT
Incontro con Renato De Nicola (Abruzzo) sulle trivellazioni in Adriatico.
Lo scempio riguarda anche la zona di Fano-Senigallia, oltre che il sud delle Marche

giovedì 16 ottobre 2014

ANTIFA MARCHE: Ancona, sabato18 ottobre, dalle ore 14:00 in Piazza Cavour.

ANTIFA MARCHE:
Ancona, sabato18 ottobre, dalle ore 15:00 in Piazza Cavour.
LA GUARDIA ROSSA CHIAMA L’ADUNATA:
TUTTI PRESENTI!
Sabato 18 ottobre la formazione di estrema-destra Forza Nuova manifesterà contro l’immigrazione in cinque diverse città d’Italia: Ancona, Bergamo, Napoli, Palermo e Bologna.
In realtà, poco ci interessa dei loro motivi, il punto, per noi, è che i fascisti non devono né possono manifestare al di là delle ragioni strumentali che di volta in volta adottano per cercare di ritagliarsi uno spazio pubblico.
Il tema dei migranti, però, è una questione sulla quale vale la pena comunque spendere due parole. Quella di Forza Nuova è una provocazione razzista funzionale ad alimentare uno strumentale clima di odio e divisione tra chi subisce in prima persona le conseguenze drammatiche della crisi economica.
I fascisti, come sempre, si dimostrano un utile strumento in mano al potere per sedare e disciplinare quel corpo sociale fatto di lavoratori, precari, studenti, immigrati, che oggi si trova costretto a fare i conti con gli effetti delle politiche neoliberiste del governo Renzi e dell’Unione Europea.

giovedì 9 ottobre 2014

Messico - In marcia contro l’impunità con gli studenti di Ayotzinapa Dalla capitale al Chiapas per dire no ai crimini di stato Associazione Ya Basta Padova


E’ un tam tam di iniziative quello che sta succedendo in Messico dopo il massacro degli studenti di Ayotzinapa.
Nella capitale hanno manifestato in migliaia e migliaia, a San Cristobal le basi d’appoggio zapatiste sono scese in corteo con una lunga marcia silenziosa, nel Guerrero decine di migliaia di maestri e non solo hanno riempito la capitale dello stato, cortei e marce in Guanajuato, Puebla, Oaxaca. 
Ovunque chiara ed esplicita la denuncia che l’orrenda morte dei giovani stidenti è un crimine di stato, di quella perversa forma stato che oggi rappresenta il governo messicano, dove narcos e poteri formali si intrecciano, si contrappongono in difesa dei propri interessi, si alleano e si allontanano in un macabro scenario di morti, desaparecidos e impunità.
Narco stato, lo hanno definito molti manifestanti urlando la rabbia, manifestando in silenzio, portando cartelli e striscioni che dicono basta. 
Al grido che arriva dal Messico si sono uniti molti messicani all’estero così come in diverse città a livello internazionali si sta chiedendo di fermare l’impunità generale.
Nei comizi ed interventi sono stati ricordati i terribili fatti di Iguala: gli studenti della Normal Rural de Ayotzinapa attaccati in un agguato lo scorso 26 settembre, il primo bilancio dei morti, le fosse comuni i desaparecidos, le responsabilità di polizia e potere locale.
Il nostro Messico querido , quello degno è sceso in piazza per rompere il silenzio, mentre si avvicina l’occasione di incontro promossa dall’EZLN e dal CNI con il Primo festival Mondiale delle Resistenze e Ribellioni contro il capitalismo per dicembre 2014 a cui parteciperemo come Associazione Ya Basta Padova.

Approfondimento inDesinformemonos

venerdì 3 ottobre 2014

Ancona - Il nostro #3ottobre Stop accordo di riammissione Italia Grecia

Ad un anno dalla strage di Lampedusa iniziativa dell’Ambasciata dei Diritti al consolato greco

Il 3 ottobre ricorre l’anniversario della strage in mare a Lampedusa, quando 368 donne, uomini e bambini persero la vita. Ma quella tragedia non ha insegnato nulla all’Unione europea, che continua ad ignorare quello che accade e anzi continua ad erigere muri sempre più alti. Ce lo dicono tutti i naufragi che si sono susseguiti in questi mesi: al 3 ottobre è seguito l’11 ottobre dello stesso anno, e poi, nel 2014, il 19 febbraio, il 12 maggio, il 30 giugno, il 19 luglio, il 2 e il 28 agosto, tutte date in cui si sono contati i morti in mare; fino agli 800 morti nelle acque libiche e maltesi nella sola seconda settimana di settembre.
Abbiamo voluto vivere il 3 ottobre nei nostri territori, perché anche ad Ancona chi scappa dai paesi di guerra rischia la vita durante i viaggi dentro i tir imbarcati nei traghetti che viaggiano dalla Grecia all’Italia e arrivano nei porti dell’Adriatico.
Siamo entrati al consolato greco al porto di Ancona per incontrare il console onorario che ha inviato all’Ambasciata greca a Roma la nostra richiesta di sospendere l’accordo italia-grecia sulle riammissioni dei richiedenti asilo in Grecia.

venerdì 12 settembre 2014

Ya Basta!, spedite le raccolte di farmaci per Gaza


Venerdi 12 settembre è stato chiuso il presidio di Jesi, presso la sede dell'Associazione Ya Basta! Marche, per la "raccolta farmaci Gaza" gestito da Campagna Palestina Solidarietà - Marche.
Lunedi 15 settembre è partita verso Genova la seconda spedizione. La Campagna Palestina Solidarietà e l'Associazione Ya Basta! ringraziano tutti della collaborazione e solidarietà, sopratutto a Music for Peace Creativi della Notte Onlus, per l'impegno profuso alla organizzazione dei convogli verso Gaza. https://www.facebook.com/pages/MUSIC-FOR-PEACE-CREATIVI-DELLA- NOTTE/250125084193?fref=nf

Grazie a tutti coloro che in queste settimane si sono avvicinati alla sede di via Gallodoro per consegnare i farmaci, per dare una mano coprendo i turni per la raccolta e per la collaborazione nello smistamento e impacchettamento medicinali.

lunedì 18 agosto 2014

La CAMPAGNA PALESTINA SOLIDARIETA' (presidio Jesi) PRESSO LA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE YA BASTA! MARCHE VIA GALLODORO 68/ter (di fronte all'INPS) ORGANZZA LA RACCOLTA MEDICINALE DA INVIARE A GAZA #Gaza



Le priorità sono gli antibiotici a largo spettro, come amoxicillina, acido tranexamico, antinfiammatori, antidolorifici, ma anche garze, siringhe, bende e cerotti.
SCADENZA A PARTIRE DA OTTOBRE 2015
CONFEZIONI INTEGRE

ORARI RACCOLTA:
dal Lunedì al Venerdì dalle 18.30 alle 19.30
Per informazioni aggiuntive e appuntamenti in orario differente chiamare al 3311159432

martedì 15 luglio 2014

FERMARE LE BOMBE SU GAZA LEVIAMO LE NOSTRE VOCI CONTRO IL CRIMINE DEL SILENZIO!! DENUNCIAMO LE COMPLICITA’ ITALIANE CON L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA!! MARTEDì 15 LUGLIO ALLE 17.00 PRESIDIO DAVANTI LA SEDE RAI DI ANCONA (Scalo Vittorio Emanuele, 1)


Settimane fa, Israele ha preso a pretesto la scomparsa e l’uccisione di tre giovani coloni israeliani a Hebron per punire Hamas e rompere il nuovo governo di unità palestinese.
Per giorni le forze armate israeliane hanno imperversato in tutta la Cisgiordania occupata con rastrellamenti, arresti indiscriminati e uccisioni di civili in una campagna di punizione collettiva ingannevolmente presentata al mondo come una missione di salvataggio.
Ora Israele ha lanciato una vasta azione di bombardamento sulla Striscia di Gaza, che dal 2006 è strangolata da un embargo criminale. Quella che è stata presentata come un’operazione militare volta a colpire obiettivi terroristici si è prontamente rivelata, secondo un copione già visto, nel massacro generalizzato di civili palestinesi e nella distruzione sistematica delle infrastrutture civili della Striscia di Gaza.

venerdì 27 giugno 2014

Argentina: "Una proposta autonoma di salute" Solano-YaBasta

Intervista alle attiviste del Centro di Salute Comunitaria La Enramada, quartiere La Sarita (Quilmes Buenos Aires)
(Associazione Civile CO’EJHU e ex MTD di Solano)

L’Ass. Ya Basta! è stata promotrice in Italia del progetto del “Centro di Salute Autogestito” del ex MTD Solano (periferia di Buenos Aires), che consiste nella costituzione di una struttura popolare, un progetto che fa tesoro della concezione di autogestione ed autonomia che si costruisce dentro le forme di auto-organizzazione della società civile. Un impiego propositivo del proprio tempo per una crescente integrazione fra lotta e vita quotidiana.


Il lavoro del centro di salute

YaBasta: Come funziona il Centro di Salute ?

Centro di Salute: In questo periodo il Centro di Salute è aperto tre volte la settimana, martedì, giovedì e venerdì. Il giovedì e il venerdì sono dedicati alla formazione interna e all’interazione con l’esterno. La struttura è comunque aperta tutti i giorni per le altre attività al di fuori della salute, tra le quali diverse cooperative e il laboratorio di pelletteria. Dall’anno scorso, su richiesta dell'Assessorato all'Istruzione della Regione, il centro è anche sede di una scuola elementare per adulti, con due insegnanti del quartiere. Abbiamo aderito a questo progetto sia perché ci sono persone del quartiere a frequentare la scuola sia perché permette un'articolazione con le istituzioni.